Erano a dormire a casa di un amico, sono morti nel sonno strangolati da un pitone. Due fratellini canadesi di 5 e 7 anni, Noah e Connor, sono stati uccisi ieri dal serpente, fuggito dal negozio di animali esotici appartenente al padre del compagno di scuola che li ospitava.
Da un punto di vista astrologico questa tragedia conferma l’importanza dei paralleli di declinazione tra pianeti e stelle fisse. Quella notte la Luna (che rappresenta anche gli infanti) si applicava al quadrato di Saturno (che tra i sette pianeti tradizionali è senz’altro quello che meglio rappresenta i rettili, e ancor più se nella loro funzione di “strangolatori”). Ma questa condizione di base ha potuto produrre un evento così rilevante in virtù del parallelo di declinazione che univa la Luna a Zubenelakrab (la chela dello Scorpione) , Venere a Unukalai (che è la stella più brillante della costellazione del Serpente e ne rappresenta il collo), e il Sole stesso da un lato a Zubenelgenubi (la chela del sud) per declinazione, dall’altro ad Acubens (la chela del granchio) per longitudine. Come si vede, c’è una ridondanza di immagini di rettili o legate simbolicamente allo strangolamento come le chele di alcuni animale, che servono appunto per afferrare e uccidere le prede. (Lo scorpione è considerato insetto per la corazza che lo ricopre, ma rettile per la vita sotterranea che conduce)
Questo ruolo descrittivo e “letterale” delle stelle fisse molte volte è ancor più importante dei significati astratti ad esse assegnati dalla tradizione, i quali hanno rilevanza più soprattutto quando si esamina il tema natale di una persona.